Ho sempre amato le Olimpiadi… forse più dei Mondiali di calcio. Anche perché dopo diverse edizioni calcistiche a sperare che la mia amata Argentina vincesse un mondiale, ormai ci ho rinunciato e ho iniziato a prediligere le manifestazioni olimpiche (l’importante lì è partecipare, giusto?). Indipendentemente dal fatto che siano invernali o estive. Adoro le Olimpiadi!
Detto questo, mi sono imbattuto in una notizia che mi ha un po’ spiazzato. La news è che c’è un film dedicato a un certo Michael Edwards, detto Eddie “The Eagle” (l’aquila). Perchè spiazzato? Perché la notizia in questione riguarda questo tale Edwards che è una specie di supereroe delle Olimpiadi invernali di Calgary del 1988 (sì, quelle dove ha gareggiato per la prima volta il team jamaicano di bob a squadre, a cui è ispirato il film “Cool Running – 4 Sottozero”).
A Calgary Edwards ha invece gareggiato nella gara di salto con gli sci.
Che c’è di particolare in questo? Beh, a parte la colonna sonora e le fantastiche tute invernali con quei colori cosi pieni di….colore che basterebbero da sole a far annoverare questo film tra i classici del periodo, il motivo per tirarci fuori un film è che Edwards ha partecipato alle Olimpiadi del 1988 in maniera un po’… alternativa. Seguitemi. Il caro Eddie era un discreto sciatore di discesa di fondo, ma alle Olimpiadi del 1984 non riuscì a qualificarsi con la Gran Bretagna e dovette rimanere a casa. Lui però voleva vivere di sport, non di un lavoro qualsiasi. E così per evitare di guardarsi le discipline olimpiche del 1988 da casa, o magari mentre friggeva patatine da McDonald’s, l’aquilotto pensò a qualcosa che gli permettesse di migliorare la sua performance.
Tanto per cominciare, Michael decise di trasferirsi a Lake Placid, negli Stati Uniti, dove avrebbe potuto allenarsi con più intensità, alzare i suoi standard e non steccare alle successive qualificazioni. Purtroppo però Eddie non aveva fatto i conti con il suo portafogli: e si ritrovò in poco tempo a corto di soldini. Ma è qui che inizia la leggenda: per non perdere il treno olimpico, Eddie decise di cambiare disciplina e optare per il salto con gli sci, dove sarebbe stato piú facile qualificarsi: era l’unico inglese a provarci (in Inghilterra non è che le montagne innevate abbondino), per forza si sarebbe qualificato!
Infatti Eddie arrivò puntuale all’appuntamento di Calgary: soltanto che, come prevedibile, non era proprio un fuoriclasse del trampolino. Tutt’altro. Su entrambe le lunghezze (70 e 90 metri) arrivò ultimo. Nonostante queste “sconfitte”, però, il caro Eddie fu il vero vincitore morale della competizione. Il perché è presto detto: il pubblico vedeva in lui il vero spirito olimpico. Eddie era un atleta dilettante che cercava di competere al meglio delle sue possibilità, nonostante le scarse possibilità di riuscita. L’importante è partecipare, giusto? E così scattò l’immedesimazione popolare che rese il nostro caro aquilotto la vera star delle Olimpiadi; anzi: più che una star, un fenomeno dello sport. Qualcosa che andò oltre la disciplina invernale.
Grazie al suo inaspettato (in)successo sportivo, Mr. Edwards da lì in avanti fu chiamato in TV come testimonial e ospite di programmi televisivi, e in radio come presentatore. Nonostante questa ribalta però, come dice il detto non è tutto oro ciò che luccica. Il povero Edwards fu infatti costretto, nel 1992, a dichiarare bancarotta e da lì in poi ha cercato di tirare avanti come poteva.
La ribalta però l’ha riavuta proprio ora, con questo film interpretato da Taron Egerton e dal suo (finto, dato che non poteva permettersene uno) allenatore Hugh Jackman. Il nerd – per citare un’altra pellicola cinematografica – ha avuto la sua rivincita.
Qui potete vedere Edwards in azione: