Il primo ricordo che ho di Bud Spencer è un adesivo appiccicato al letto a scomparsa di mio cugino nella casa di famiglia a Napoli.
Era la locandina di “Piedone d’Egitto” con Bud disegnato mentre tira su un coccodrillo dal muso, un bambino di colore che rideva accanto a Enzo Cannavale, la sfinge e la piramide sullo sfondo. Era il 1980 e, complice il fatto che a Napoli ci andavo per le ferie e quindi mare cugini sole e tanti giochi, quell’adesivo catturava sempre la mia attenzione, essendo già ai tempi un amante del cinema. Le locandine disegnate, le fotografie con le didascalie e i titoli dei film mi ricordavano la magia delle grandi sale cinematografiche che le mie, ai tempi adolescenti, zie mi avevano insegnato ad amare.
Il secondo grande ricordo di Bud è il cinema del mio paese, con la mia mamma, una domenica pomeriggio a vedere “Uno sceriffo extraterrestre, poco extra e molto terrestre” film a cui ero affezionato.
Perché sì, tutti i film con il partner Terence Hill sono parte del nostro immaginario, un appuntamento fisso “in famiglia”, film leggeri certo. ma di un cinema che ormai non si fa più.
Senza dover far ricorso al nudo e a una volgarità che ai tempi andava per la maggiore nel cinema comico italiano dei tempi.
Una violenza cartoonesca che a tratti si rifaceva a quella di Willy il Coyote o Tom e Jerry. Una morale semplice ma pulita, fanciullesca. Persin tenera.
Ma quello che ho molto apprezzato furono anche i film “fuori dalla coppia“, di entrambi per intenderci.
Giusto a ribadire una indipendenza artistica a libera scelta (quindi non imposta da litigi o incomprensioni).
Perché, ricordiamolo, in un mondo difficile come quello artistico, non è facile trovare partner lavorativi che sono anche amico fuori dal set.
E questo era quello che Bud e Terence invece trasmettevano sempre.
Il terzo ricordo è un cinema in centro a Torino, uno di quelli che ormai non esistono più. Un film particolare soprattutto perché ebbi modo di saperne e conoscere vari aneddoti.
“Cane e Gatto” film che doveva creare un nuovo sodalizio artistico dall’unione di Bud Spencer con l’altra icona della commedia italiana campione di incassi, Tomas Milian. Lontano, però, dal personaggio del Monnezza.
Purtroppo, come spesso accade, non ebbe il successo previsto, per una serie di questioni che non starò ad affrontare.
Ed è un peccato, perché il film è un piccolo gioiellino da recuperare e goderne.
Il legame a questa pellicola è dovuto soprattutto alla protagonista femminile, nel film sorella di Bud, Margherita Fumero che pochi anni dopo sarebbe stata la mia mamma artistica, crescendomi in teatro e insegnandomi le basi di quello che sarebbe diventato il mio lavoro.
Ci mancherai Bud.
Ci mancherà la tua aria da dolce minaccioso, i tuoi occhi buoni, la tua bonaria sfacciataggine, quella barba e quella prestanza fisica che era diventata famigliare.
Perché questo è stato ciò che è diventata la tua figura. Uno di famiglia.
Per tanti italiani, ma non solo.
Perché va ricordato che questi film erano campioni di incassi in tutto il mondo, ancora oggi amati da tutti.
È un dono di pochi.
Bud era fra questi.
Godiamoci i suoi film e salutiamo uno zio che ci ha fatto tanto ridere.