Oggi grande musica internazionale, per cui tenetevi pronti! Ho pensato di dedicare un paio di articoli a una delle band più influenti della storia della musica moderna, ovvero agli inglesi The Police, capitanati dal grande leader Sting.
Come di consueto ci concentreremo sui loro brani più celebri, cercando di capirne meglio la storia e soprattutto il grande significato che si nasconde dietro alle loro tracce.
E come non iniziare da uno dei singoli più popolari e iconici in assoluto degli anni 80? Avete già capito, ritorniamo indietro al 1983 quando la band cantava Every Breath You Take. Oggi rimane la top hit della band, “il” pezzo dei Police che continua a venire trasmesso in radio. Allora fu un successo mondiale, addirittura restò in testa alle classifiche americane (di per sé una rarità per un gruppo inglese) per ben 8 settimane nel 1983, diventando anche il singolo più venduto nell’anno.
Lo stesso accadde anche nel resto del pianeta, partendo ovviamente dall’Europa con i primi posti in UK, Irlanda e Germania per arrivare in testa alle classifiche di Canada, Sudafrica…. e tantissimi altri. La rivista musicale Rolling Stone la ha inserita nella lista delle 500 migliori canzoni dove si posiziona al numero 84.
Molti la collocano tra le canzoni d’amore degli anni 80, in realtà il significato sembrerebbe un po’ diverso, infatti il testo viene scritto da Sting nei mesi del divorzio con la moglie (momento critico per molti artisti come ad esempio Phil Collins, che nello stesso periodo compone Against All Odds). Sting sta iniziando una nuova relazione e si trasferisce ai Caraibi, dove si trova per caso a lavorare sulla scrivania su cui Ian Fleming scrisse alcune pagine di James Bond.
La suggestione lo porta a riflettere sull’amore che finisce in un modo nuovo: nel brano Sting ci parla di un personaggio non identificato, che osserva ogni movimento, ogni respiro della donna che ama; ma si capisce presto che la donna si sta allontanando (“Every bond you break”, canta Sting: ogni legame che spezzi, e “Oh, can’t you see you belong to me / How my poor heart aches with every step you take”, Non vedi che appartieni a me, e come il mio povero cuore soffre ad ogni passo che compi?).
Queste le parole dell’autore: “È una canzone cupa che parla di gelosia, dell’ossessione del controllo, ma c’è chi crede che sia un brano romantico e vorrebbe usarla al proprio matrimonio. Beh in bocca al lupo, perché anche se la gente l’ha interpretata come una piccola dolce canzone d’amore, è esattamente il contrario.”
Anche il video-clip è diventato negli anni iconico: il portacenere che si trasforma nella batteria di Stewart Copeland, Sting che canta pizzicando il contrabbasso, il quartetto di violini, il pianoforte, in un’atmosfera in bianco e nero: è considerato uno dei migliori video musicali di sempre.
Grazie ad Every Breath you Take, il gruppo nel 1984 vince il Grammy Award per la canzone dell’anno. A oltre 35 anni di distanza, questa hit sembra non invecchiare mai e continua a suscitare emozioni e ad essere trasmessa, tanto che secondo alcuni questa è la più ascoltata nella storia della radio!