Gianni Minoli è tornato su La7 con “Faccia a Faccia“, programma settimanale di attualità e storia di circa 45 minuti.
Il giornalista ritorna così al suo vecchio amore e format, più o meno una minestra riscaldata estratta dal suo programma storico su Rai2, “Mixer“, con tanto di motivetto della sigla ripreso pari pari.
In televisione, come nella fisica di Einstein, niente si crea e niente si distrugge, ma tutto si trasforma.
Un format che diede molte soddisfazioni al buon Minoli, tanto da essere una delle tramissioni più longeve della Rai, visto che andò in onda dal 1980 al 1989.
Primo ospite del programma è stato Matteo Renzi, con il quale Minoli ha condotto la sua classica intervista, con uno stile incalzante ma garbato che, nonostante sia rimasto fermo agli anni 80, non risulta mai banale e scontato.
Se non avete mai visto in vita vostra Mixer (dove siete vissuti fino ad oggi?) vi sembrerà tutto nuovo e lo apprezzerete, ma se seguite Minoli dagli esordi, vi accorgerete che non è cambiato assolutamente nulla: non solo la sigla, ma addirittura le inquadrature, il taglio giornalistico del programma e il taglio di capelli di Minoli, solo un po’ più brizzolato.
Vi sembrerà insomma di vedere una replica degli anni 80.
La televisione italiana avrebbe anche bisogno di rinnovare e innovare i propri palinsesti, ma dopotutto siamo arrivati a edizioni a doppia cifra di Grande Fratello, X-Factor e Isola dei Famosi: quindi accogliamo a braccia aperte Minoli e la sua classe giornalistica, che gode comunque ancora di buona salute.
Le tv vogliono sicurezze nei loro palinsesti, e Minoli per La7 risulta ancora una garanzia, poiché per quanto di vecchio stampo il suo programma mantiene un livello qualitativo che, diciamo la verità, non è facile da trovare ai nostri tempi.