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IL QUADRO DI TROISI – La Commedia

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IL QUADRO DI TROISI

Gli Anni 80 – Speciale Sentimental dancers

IL QUADRO DI TROISI – La Commedia

Ancora un’edizione speciale di Sentimental Dancers. Stavolta vogliamo proporvi uno dei dischi più suggestivi di questa prima metà del 2024. Ghiaccio e fuoco insieme, con tanta passione.

Siamo a Roma, oggi. E si gioca in casa con “La Commedia”, l’album de Il Quadro di Trosi, uscito per 42 Records e Raster, quest’ultima prestigiosa label tedesca specializzata in elettronica. Dieci tracce che agitano e non mescolano canzone d’autore e synthpop, dando vita a brani che chi ama gli 80s riconoscerà subito come suoi. Ai comandi del progetto, Eva Geist (Andrea Noce) Donato Dozzy (Donato Scaramuzzi) e Pietro Micioni (yes, proprio lui, la storia della dance italica). Ma tante anche le collaborazioni d’eccezione nella release, tra cui la leggenda Suzanne Ciani e Stefano Di Trapani aka Demented Burrocacao, uno che degli ‘80 conosce anche the dark side (leggetevi il suo Italian Futuribili).

E quindi, partiamo senz’altri indugi. Abbiamo incontrato Donato, Eva e Pietro, che ci hanno raccontato del disco e di loro.

Parafrasando Roberto “Freak” Antoni, c’è gusto in Italia a fare un disco di synthpop (in italiano) oggi?

Donato Dozzy: In un panorama come quello attuale italiano, in cui il pop è qualcosa che si consuma e non si conserva, fare oggi un disco di synthpop come si faceva un tempo ha senso e come. I dischi di una volta, con i quali noi tutti siamo cresciuti, erano fatti in una certa maniera: c’era da una parte il sound, dall’altra la cura del testo. Erano brani non sempre di facile lettura. Erano in poche parole brani destinati a multipli ascolti. Quando una cosa viene ascoltata più volte, è destinata a rimanere.

Come si è evoluto il progetto “Il Quadro di Troisi” dal suo esordio nel 2020 fino alla nuova release?

DD: Si è evoluto semplicemente come si evolve una commedia, ossia: ognuno di noi ha avuto degli episodi di vita importanti, molti di questi si sono incrociati. Siamo passati attraverso la pandemia, varie guerre, vicissitudini politiche. Tutto questo ha influenzato la stesura delle canzoni. E’ cambiato il metodo compositivo, con la forma canzone più definita e la cura del suono sempre in prima linea, ma con una maggiore attenzione nei confronti della voce e di un missaggio “pulito”.

Videoclip IL QUADRO DI TROISI – La Verità

“La Commedia” ha il sapore di un concept album: lo è nelle intenzioni o è più un risultato inevitabile quando si propone, come nel vostro caso, un nuovo immaginario?

Eva Geist: E’ qualcosa a cui penso adesso per la prima volta. Riallacciandomi a quello che ha detto prima Donato, credo che sia un disco “di vita”, intriso di vissuto reale, spunti autobiografici, influenze contingenti e contesto storico. Secondo me è un disco di passaggio, un disco di “crisi” se vuoi. Che volge, nel finale, alla creazione di un concept, “La Commedia” (titolo a dire il vero scelto per scherzo a priori), ovvero all’ apertura verso una nuova configurazione, un nuovo immaginario. Come d’altronde succede superata ogni crisi.

Da queste parti hanno riscosso un particolare successo “La Verità” e “La Prima Volta”. E voi, avete una vostra preferita, una song del disco al quale legate un evento, o un racconto avvenuto durante la lavorazione?

Pietro Micioni: Sono particolarmente legato a “La Notte”, perché ci ho fatto la notte, spesso facendo le 5 del mattino, per finirlo. A parte gli scherzi, è stato il brano sul quale ho lavorato con più intensità ed è onestamente il brano che io preferisco di tutto il disco.

Videoclip IL QUADRO DI TROISI – La Notte

Il meglio che può accadere a chi sperimenta è diventare popolare? 

DD: Assolutamente sì! Basta pensare a Battiato, che dalla sperimentazione pura è passato ad un disco di rottura.

EG: Ma anche ai Kraftwerk, se andiamo all’estero.

PM: Fare pop è la conseguenza di un percorso di esplorazione; quindi, il meglio che può accadere a chi sperimenta è di diventare popolare.

Noi Sentimental Dancers siamo soprattutto interessati ai ricordi autentici legati a un brano: attimi di filosofia, tristezza, rimpianto, felicità improvvisa, canzoni luccicanti di gioia e malinconico dolore, a volte insieme. Qual è la vostra song 80s del cuore, e a quale ricordo è legata?

DD: “Summer on a solitary beach” di Franco Battiato, che mi ricorda le mie estati in spiaggia a giocare con l’aquilone.

EG: “Le Louvre” di Diana Est, scritta da Enrico Ruggeri, un cantautore a cui sono legata e un personaggio che mi ha ispirato parecchio.

PM: Talk Talk, “Eden”, 1988; perché è un pezzo che ho ascoltato tantissimo, ho consumato il vinile e poi l’ho perso e ora l’ho ricomprato.

La nostra chiacchierata termina qui. Ascoltate La Commedia, dentro troverete la eco di quel che più ci emoziona: suoni attuali che reinventano quelli di ieri, parole che abbracciano melodie che non hanno paura di essere tali. Che restano impigliate nella testa e non scivolano via subito come tanto pop da playlist.

L’attitudine accomuna Il Quadro di Troisi ai Matia Bazar più concettuali (quelli di “Aristocratica” e delle collaborazioni col designer Alessandro Mendini per “Architettura Sussurrante”).

Sarebbe bello se in Italia uscissero più album (è disponibile anche su vinile) così orgogliosamente ben pensati e prodotti.

L’elegante copertina realizzata da Francesco Messina (sua anche quella memorabile de “La Voce del Padrone”) ci ricorda che, come suggerito da Donato, un bel disco è qualcosa che resta.

La musica brutta, invece e per fortuna, passa.

IL QUADRO
IL QUADRO

IG Il Quadro di Troisi:

https://www.instagram.com/ilquadroditroisiofficial/?hl=it

BIO Il Quadro di Troisi è un progetto di Eva Geist e Donato Dozzy, nato dalla corrispondenza tra i due artisti sul compianto attore e regista Massimo Troisi. Questo scambio è diventato presto una fonte ispirativa di identificazione che si è intrecciata con il progetto, i cui testi sono sensibili e sfaccettati, si adattano perfettamente alle frasi musicali e scorrono come un monologo cinematografico tratto dall’opera dello stesso Troisi. Il loro LP omonimo e di debutto (pubblicato nell’ottobre 2020 come collaborazione tra l’etichetta Raster e Terraforma Festival) è un’ode colorata a una visione profumata italiana, traboccante di dettagli e profonda intensità. Interi decenni di storia della musica nazionale vengono compressi e trasformati nel presente mentre la coppia trae ispirazione dalla loro classica eredità Italo-disco e Synth Pop. Nel 2023 l’ex duo diventa ufficialmente un trio con l’ingresso in pianta stabile di Pietro Micioni e a ottobre dello stesso anno pubblica su Raster “remixes”, una collezione eclettica dire interpretazioni di otto brani dell’album d’esordio. Il 29 marzo 2024, a quattro anni di distanza dal primo, la band pubblica “La Commedia”, l’attesissimo secondo album, in uscita per 42 Records in Italia e Raster nel resto del mondo.

 

 

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