Mike Bongiorno, si sa, è stato il più grande pratico di gaffe della storia.
Prendiamo la puntata del 17 novembre 1983 del telequiz “Superflash” nella quale venivano ospitati gli allora giovanissimi Depeche Mode che eseguivano uno dei loro primi brani di successo: “Everything counts”.
Finita l’esibizione – in rigoroso playback anni 80 – il buon Mike parte benissimo con la sua intervista alla band, chiedendo a Martin Gore:
“Are you a boy or a girl? (sei un ragazzo o una ragazza?) Perché sembri proprio una femminuccia”.
e con Andy:
“E talmente spaventato che ha i capelli diritti, sembra Stanlio”
e poi alla band chiede:
“Sembrate dei bravi ragazzi, ma perché vi vestite di nero che è un colore così triste?”
Mike Bongiorno si interroga più volte sul significato del nome della band:
“Qualcuno conosce il francese? Cosa vuol dire Depeche Mode?”
La stralunata intervista e l’umorismo fuori posto di Mike Bongiorno non sono certo una novità (Umberto Eco gli ha dedicato un intero saggio). Quello che piuttosto stupisce è la compostezza con cui i quattro di Basildon incassano le battutacce… del resto erano evidentemente dei ragazzini (beata gioventù, viene da dire).