Oggi dall’Italia ci spostiamo in Inghilterra. Abbiamo già conosciuto e ricordato grandi artisti inglesi degli anni 80 come Kim Wilde e Howard Jones, oggi tocca a un altro grande della New Wave, Paul Young.
La sua passione per la musica inizia in giovane età, quando dopo la scuola si diverte a suonare chitarra e basso in vari gruppi musicali di Luton, il suo paese.
Ma è negli anni 70 che diventa prima leader e solista del gruppo “Kat Kool & The Kool Kats” per poi entrare a far parte del gruppo Streetband, con il quale nel 1978 ottiene un grande successo nel Regno Unito, grazie alla strana traccia “Toast” che arriva a piazzarsi alla posizione numero 18 della classifica dei singoli.
Dopo una breve militanza nei Q-Tips, nel 1982 Paul Joung firma un contratto con l’etichetta CBS, e qui inizia la sua carriera da solista. La casa discografica punta molto sul giovane cantante con l’aria da bravo ragazzo e la voce di velluto, e fa uscire tre singoli.
Il primo è “Iron Out the Rough Spots”, che però non ottiene un grande successo; sempre nel 1982 esce anche un remake di “Love of the Common People”, ballata che molti di voi ricorderanno sicuramente ma che all’epoca non viene subito apprezzata.
E’ comunque il terzo singolo, una cover del classico di Marvin Gaye intitolato “Wherever I Lay My Hat (That’s My Home)”, a diventare numero 1 in Gran Bretagna, dove resta per tre settimane nell’estate del 1983: sarà il primo di 14 singoli di Paul ad entrare nella Top 40 britannica.
Dopo il successo di “Wherever I Lay My Hat”, anche “Love of the Common People” inizia ad essere trasmesso ovunque, raggiunge la seconda posizione nel Regno Unito e il primo posto in Irlanda, nei Paesi Bassi e anche da noi in Italia.
Altro grande successo dell’artista che vale la pena ricordare è il singolo “Come Back and Stay”, sempre del 1983: anche questo arriva a piazzarsi in vetta alle classifiche di mezza europa, quarto in UK e primo in Germania, Svizzera, Belgio.
Grazie a questi singoli in suo album di debutto “No Parlez” raggiunge il numero uno nella classifica degli album del Regno Unito (per un totale non consecutivo di 5 settimane) e rimane nella Top 100 del Regno Unito per 119 settimane.
L’album è stato certificato Triple Platinum dal BPI per le vendite nel Regno Unito di oltre 900.000 copie.
La seconda parte della carriera di Paul è contrassegnata da gravi problemi alle corde vocali, che tra le altre cose compromettono l’uso del falsetto che era diventato un po’ il suo marchio di fabbrica. Una delle sue ultime hit internazionali è “Senza una donna (Without a woman)” in coppia con Zucchero, in un momento (1991) in cui l’artista emiliano è in piena rampa di lancio internazionale mentre Paul è una gloria un po’ logora in cerca di riscatto.
La scommessa del duetto funziona: la canzone cantata parte in italiano e parte in inglese piace in tutta Europa.
Da allora Paul si distingue soprattutto per le sue doti di interprete (memorabili cover come “Don’t Dream It’s Over” e “Both Sides Now”), ma resta celebre soprattutto per le sue splendide ballate degli anni 80, grazie alle quali è riuscito a diventare una grande stella della musica, non solo inglese, degli anni Ottanta.
Peccato che sia da anni vocalmente “alla frutta”.. imbarazzanti le sue recenti performances (visibili su YouTube).