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Pino D’Angiò, artista poliedrico precursore del rap italiano

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Pino D’Angiò
Lo scorso 6 luglio si è spento a Formello (Roma), all’età di settantun anni, Pino D’Angiò.

Nato a Pompei (Napoli) il 14 agosto 1952, D’Angiò (all’anagrafe Giuseppe Chierchia) è stato un artista poliedrico: cantante (pop, disco, funk e pop rap), chitarrista, pianista, paroliere, produttore musicale, doppiatore, attore teatrale e autore-conduttore (televisivo e radiofonico).

Il suo anno d’oro fu senza dubbio il 1980, che lo vide premiato quale miglior paroliere italiano e diventare noto al grande pubblico con Ma quale idea, ironica canzone di fatto consistente nel primo pezzo rap (per la precisione, rap funk) italiano, poiché più parlato (in stile rap, appunto) che cantato: tale brano gli valse la Gondola d’argento alla Mostra internazionale di musica leggera di Venezia.

Pubblicato il 16 dicembre 1980 quale estratto dell’album …Balla!, il singolo Ma quale idea conquistò due dischi d’oro (uno in Italia e uno in Spagna), diventando una hit in tutto il mondo (nonché una delle canzoni più rappresentative degli Anni Ottanta): raggiunse il primo posto nella classifica delle vendite in Spagna, il secondo nei Paesi Bassi, il quinto in Svizzera, il nono in Belgio e il sedicesimo in Italia.

Fra le tante sue attività, D’Angiò fu inoltre fra i fondatori dell’associazione benefica Nazionale Italiana Cantanti, doppiatore in alcuni film di Woody Allen e compositore di brani per vari artisti (tra i quali Mina), nonché autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi della Rai.

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