Nonostante, per Enzo Jannacci, il Messico e le sue nuvole, rappresentino l’immagine plastica della “Faccia triste dell’America”, per molti di noi il Messico è qualcosa di più!
Sarà per l’accento latino, sarà per la naturale simpatia ed il senso di ospitalità della sua gente… oppure sarà per l’esplosione di colori e di sapori che ci avvolgono e ci inebriano quando lo visitiamo… per parecchi di noi il Messico ha un fascino che va oltre le sue (bellissime) nuvole.
Il Messico… un mix di emozioni, ricordi e di luoghi comuni! Un paese che evoca vacanze da sogno, spiagge da cartolina, la musica dei Mariachi, i sapori di una cucina (vendette di Montezuma permettendo) da leccarsi i baffi…tacos e guacamole!
…e naturalmente le telenovelas interminabili, fitte di intrecci amorosi arditi, finali inaspettati e di lacrime a volontà!
Durante i pazzi, colorati, edonistici anni 80, mentre la TV italiana stava scoprendo il rito del sabato sera (Fantastico, Premiatissima, etc.) e le emittenti private stavano iniziando ad erodere punti di share all’ammiraglia RAI, dall’altra parte dell’oceano atlantico, in Messico, stavano esplodendo due stelle che avrebbero illuminato di li a poco anche il firmamento dello show business nostrano.
Luis Miguel “Luismi”“ Gallego Basteri, detto anche “El Sol de México”, e Veronica Judith Sáinz Castro, per tutti semplicemente “Veronica“ o “la chaparrita de Oro (ossia “la piccoletta d’oro“ per via dei suoi 156 cm di adrenalina pura).
Quando giunsero in Italia, verso la metà degli anni Ottanta, sia Luis (nonostante la giovanissima etá) ma soprattutto Veronica, erano già star super affermate nel loro paese.
Due artisti, due stelle, che illuminarono gli occhi ed i cuori di moltissime italiane e moltissimi italiani, grazie alle loro performances canore ed interpretative, riempiendo giornali e giornaletti di cronaca rosa, ed i pomeriggi televisivi delle reti private!
Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire chi erano e cosa rappresentavano nel loro paese e nel mondo dello spettacolo latinoamericano Veronica e Luis, quando negli splendidi anni 80 entrarono (dalla porta principale: Fantastico, Sanremo, Premiatissima, Domenica In..) a far parte anche del nostro imaginario collettivo.
Veronica, il volto dell’Amore
Veronica nasce a Città del Messico il 19 Ottobre 1952 (a proposito… buon 70esimo compleanno di cuore, Veronica).
A soli 16 anni, la piccoletta tutto fuoco (“chiquita, pero picosa“ dicevano di lei i messicani. Ossia “piccina ma piccante “) ebbe i suoi primi 15 minuti wahroliani di celebrità, apparendo in una rivista per soli uomini: Caballero.
Dopo alcune apparizioni televisiva (su tutte, la partecipazione nel contenitore “En Familia“ dal 1969 al 1974) ed alcuni cameo in film e filmetti di seconda categoria, Veronica conobbe finalmente la vera fama sul finire degli anni ’70, grazie alla partecipazione alle telenovelas.
Un genere relativamente nuovo, e che catturava milioni di spettatori e che sarebbe stato il trampolino di lancio verso il firmamento televisivo.
Dopo alcune apparizioni in soap non proprio fortunatissime, come “El amor tiene cara de mujer“ (l´amore tiene il volto di donna) del 1972, il primo vero successo arrivò nel ’75 con “Barata de Primavera“, che era ambientato in un Centro commerciale (in stile americano) e che in Italia fu tradotto con il titolo di: “Grandi Magazzini“.
Il successo, quello con la S maiuscola, non tardò ad arrivare.
Veronica viene convinta a recitare il ruolo di Mariana Villareal, una giovane orfana di madre che viene cacciata di casa ed inizia a vagare per le strade fredde ed ostili della Città del Messico.
Che verrá coinvolta in una fitta trama di eventi, gioie e dolori, che terranno milioni di spettatori in Messico e nel mondo incollati ai loro tubi catodici! Una storia che frantumerá record di telespettatori in tutta l’America Latina, la Spagna, la Francia e persino in Unione Sovietica e nelle Filippine. Ed ovviamente anche in Italia.
Si tratta della madre di tutte le telenovelas. L’alfa e l’omega delle soap: “Los ricos también lloran“ che in Italia divenne: “Anche i ricchi piangono“.
Centinaia di puntate, eserciti di attori e di comparse, ma una sola stella: la Chaparrita de Oro che tenne milioni di occhi incollati alla TV, piangendo e sognando per le vicende della bellissima Veronica e dei suoi magnetici occhi azzurri.
In Italia, sarà Rete A nel 1983 a trasmettere per prima le avventure (e le disavventure) di Mariana. Dopodiché furono le piccole private, come Telereporter, ad assicurarsi di diritti sulla telenovela. Sarà poi la rete pomeridiana per eccellenza, Rete4, a mandare in onda – con tanto di salotto di approfondimento condotto da Patrizia Rossetti – l’interminabile serie messicana.
Veronica parteciperà a numerosissime altre telenovelas; oltre a quella di produzione messicana (prodotte soprattutto da Televisa, la Rai messicana), lavorò in Argentina, in Spagna ed ovviamente anche in Italia, dove girerà 110 episodi della telenovela “Felicità …dove sei?“ nei panni della cameriera Karina.
Eppure, Veronica rimarrá sempre nei nostri cuori en ella nostra memoria, la bellissima Mariana di Anche i Ricchi Piangono!
Un pò consumata da una vita passata tra un set e l’altro, Veronica sul finire degli anni ’80 si dedicherà più alla TV che alle Telenovelas, presentando – nel 1988 – un programma dal vivo di grandissimo successo.
Si trattava di un programma che andava in onda su Canal 2 della TV messicana. Iniziava alle 10 di notte e proseguiva fino alle 5 di mattina quando per legge le trasmissioni dovevano essere interrotte per mandare in onda l’inno nazionale messicano.
Il titolo del programma era: “Mala noche, no!“. titolo che sicuramente non ha bisogno di traduzione. La sigla era cantanta dalla stessa Veronica ed iniziava con:
“Cada día la vida
Es una gran corrida…
¡Mala noche, no!
Cada día una lucha
Sino te das la ducha
¡Mala noche, no!“
E qui corre, a chi vi scrive, l’obbligo di mandare un forte abbraccio ed un saluto a Renzo Arbore ed alla sua banda di Quelli della Notte!
Comparve nella serie Netflix di grandissimo successo La Casa de las Flores, tra il 2018 ed il 2020, nel ruolo di Virginia de La Mora, matriarca di una famiglia un pò particolare dove si intrecciano legami omosessuali, vizio della droga, dipendenza dagli psicofarmaci, infedeltà, e che Virginia cerca di nascondere agli occhi della società benestante moralista tradizionalista messicana.
Veronica, a differenza di moltissime altre attrici, accettò che i segni del tempo segnassero il suo volto sempre bellissimo.
Continua ad essere un personaggio iconico, interessante e di grande carisma. Non si tinge i capelli, non pensa ad interventi chirurgici deturpanti, e lascia che il tempo arricchisca ogni giorno di più il suo fascino!
Pensavo Fosse Amore, invece era un Calesse
Un titolo, questo, che ci serve per introdurre un momento importante nella carriera di Veronica e di Luis Miguel.
Era il 1989, ed il diciannovenne Luis Miguel, già stella assoluta della canzone messicana e latina, partecipa allo show “¡Aquí Está!“ condotto da “La Vero“ per parlare della sua carriera, dei suoi esordi. Della sua mamma (italiana) sparita misteriosamente. Di Luisito Rey, padre padrone e manager di Luis. Uomo cinico, che aveva freddamente costruito un impero sfruttando il talento del figlio.
Durante la trasmissione, Luis si aprí a Veronica mettendosi a nudo. Ricevette persino una telefonata da parte del fratello (carramba che sorpresa!) col quale non parlava da anni!
E fino a qui.. nulla di speciale.
In realtà qualcosa di speciale successe quella notte. Prima della intervista, infatti, Luis e Veronica intonarono un duetto fatto di languidi sguardi, carezze ed un quasi bacio rubato tra i due. Roba da far sembrare “Felicitá“ di Al Bano e Romina una performance da Coro dell’Antoniano!
La canzone era un classico della musica tradizionale: “si nos dejan“.
E racconta di due amanti che sperano che il mondo permetta loro di amarsi tutta la vita (“si nos dejan, nos vamos a querer toda la vida..“).
Scoppiò un finimondo mediatico. Si scatenarono i gossip più sfrenati favoleggiando di una relazione tra l’iconica Veronica Castro ed il giovanotto, di cui tutte le messicane (e non solo) erano innamorate, diciotto anni più giovane di lei.
Ma riavvolgiamo il nastro della storia di Luis Miguel. E cerchiamo di capire come abbia conquistato – nel 1985 – il secondo posto secondo al festival canoro più importante d’Italia, Sanremo, come sia finito sulle prime pagine di tutti i rotocalchi del BelPaese e spezzato i cuori di più di una fanciulla italica !
Luis Miguel nasce a Porto Rico il 19 aprile 1970.
Sin da giovanissimo diventa una stella assoluta nel panorama della musica latina. E’ un idolo per milioni di fans sparsi in tutto il del continente latino-americano.
Nonostante non canti in inglese, raggiunge vertici di fama anche negli Stati Uniti.
Luis, non ha mai cantato in inglese. Unica lingua al di fuori dello spagnolo, nella quale Luis ha mai cantato è – come noto – l’italiano, lingua che apprese dalla sua mamma.
Grazie alla regia del padre spagnolo, che ricorrerà a mezzi più o meno leciti e più o meno spregiudicati, Luis Miguel diventerà una macchina da soldi.
A soli dieci anni canterà alla festa di compleanno del Presidente del Messico, e parteciperà ad una gara canora di una piccola emittente locale. Ma fu una performance che non passò inosservata, nella quale interpretò un pezzo tipico spagnolo andaluso dai toni flamecheggianti: La Malagueña.
Luis verrà notato e la sua vita non sarà più la stessa.
Luisito Rey non perderà nessuna occasione per far esibire il figlio; televisione, film ed ovviamente musica. Tanta musica. Tour, concerti, video musicali.
Cavalcando l’onda del successo ed allontanando da Luis ogni possibile distrazione, Luisito Rey farà terra bruciata (emozionalmente) intorno al figlio.
Divenne idolo di milioni di ragazzine, e lanciatissimo verso una brillante carriera che lo avrebbe portato a superare i confini del Messico e dell’America Latina: l’Europa!
Nel 1982 il suo primo album: Un Sol.
Per i suoi capelli biondi e perché così lo chiamava la mamma (mio sole), il titolo del primo album gli rimase addosso tutta la vita e gli fece guadagnare il soprannome di “El Sol de México“.
Quindi quando sbarcò a Fiumicino, Luis era giá per tutti “il Sole del Messico“.
Nell’edizione di Sanremo del 1985, era stata eliminata la categoria dei Giovani. Luis si trovò quindi a competere con i big nostrani, che infatti vinsero la kermesse canora di quell’anno. Si imposero infatti i Ricchi e Poveri con “Se m’innamoro“, mentre Luis Miguel ed i suoi “Ragazzi di Oggi“ dovettero accontentarsi della piazza d’onore.
Ma con la soddisfazione di balzare, nel giro di pochissimi giorni, ai vertici delle classifiche dei dischi piú venduti in Italia e di rimanerci per parecchie settimane.
Apparizioni tv, Festival Vota La Voce (vinse il premio della categoria Rivelazioni dell’Anno) presentato da Claudio Cecchetto), prime pagine ed anche un LP interamente in italiano: “Collezione Privata“. Il Luis Miguel “italiano“ seppe guadagnarsi fama ed onori per il tempo che rimase a calcare i palcoscenici nostrani.
Salvo poi, tornare a dedicarsi alla sua carriera nel suo paese d’adozione, il Messico.
L’Italia, insomma, fu solo una delle numerose tappe della straordinaria carriera di Luis. Che con gli anni perse l’immagine da adolescente idolo delle teenager per trasformarsi in un cantante maturo dallo stile sempre piuttosto formale sempre in giacca e cravatta durante i suoi concerti.
Quasi un Frank Sinatra in salsa messicana… per modo di cantare, stile, abbigliamento e carisma. Una vera e propria icona.
In realtà, negli ultimi anni, Luis Miguel perse buona parte di quello charme che lo aveva contraddistinto.
Mise su qualche chilo di troppo, e le malelingue prontamente indicarono negli eccessi dell´artista le cause di una forma non proprio splendida.
… scatenando le ironie impetose dei meme messicani…
Ma dopo qualche momento di appannamento e qualche capello in meno, il nostro Luis ha saputo rimettersi a lucido.
Le ultimissime uscite pubbliche ci hanno restituito un Luis Miguel decisamente più asciutto e brillante!
Se per noi, Luis Miguel é semplicemente il ragazzino che per qualche anno rimase in vetta delle hit parade italiane, snoccioliamo qualche numero per capire meglio le dimensioni assolute di questo artista:
22 album, 120 premi personali vinti, il primo Grammy all’etá di 14 anni, la stella con il suo nome sulla Star Boulevard di Los Angeles all’età di 26 anni.
E poi ancora, 35 concerti consecutivi nell’Auditorium della Cittá del Messico (record assoluto) ed un totale di oltre 260 concerti nella sua carriera.
Resiste e resisterà sempre il nostro affetto per Luis Miguel.
Forse un pó inguallito dal tempo, forse cristallizzato nei nostri ricordi.. ma sempre con il piacere di risentire, in qualche podcast o qualche vecchio video di you tube, la canzone che per noi italiani significa e significherà per sempre Luis Miguel: Sanremo 1985… ed i suoi Ragazzi di Oggi!
https://www.youtube.com/watch?v=A7I-PCUNGrM